Istruzione e relativa tutela

Qui di seguito potete trovare alcune domande ricorrenti relative al tema “Istruzione”.
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DOMANDE RICORRENTI (F.A.Q.)
1) Cos’è l’educazione alla cittadinanza democratica?

2) Per quanto concerne i bambini ed i giovani?

3) Che cos’è Lo Statuto delle Studentesse e degli Studenti?

4) Che cos’è la consulta provinciale studentesca?

5) Nel caso di compimento della maggiore età, l’alunno straniero irregolare ha ancora il diritto di frequentare la scuola?

6) È possibile fornire gratuitamente ad un bimbo straniero, al posto del sussidiario adottato per gli altri alunni, alcuni libri che lo sostengano nell’acquisizione dell’italiano L2?

7) Quali sono i corsi di laurea a numero chiuso?

8) Ho fatto ricorso al prefetto,con il modello che mi avete fornito chiedendo l’audizione personale in data 04.11.2006, ed il ricorso è stato ricevuto dal corpo di polizia muncipale di Roma in data 08/11/2006,come da cartolina di ritorno. Il 15.06.2007, dopo 220 giorni è arrivata la raccomandata che fissava l’audizione personale per il 15.02.2008. A mio parere la notifica è stata abbondantemente fatta fuori termine,ma la domanda che mi pongo è questa: mi conviene fare un nuovo ricorso al prefetto,eccependo che la notifica per l’audizione personale è stata fatta abbondantemente fuori temine, oppure mi conviene non fare nulla, aspettare che il mio ricorso venga respinto dal prefetto per poi rivolgermi al giudice di pace?
RISPOSTE
1) Cos’è l’educazione alla cittadinanza democratica?
L’educazione alla cittadinanza democratica non si insegna esclusivamente a scuola durante le lezioni di educazione civica: essa interessa tutte le forme di istruzione, i bambini, i giovani, l’istruzione superiore, l’università, la formazione per adulti, la formazione professionale e infine, il lavoro. La si può ricevere a lavoro, attraverso i gruppi che si mobilitano per una causa in particolare e sulle pagine internet dedicate ai bambini come il sito cBBC della BBC. La cittadinanza democratica non significa solamente imparare a votare, ma anche imparare a gestire i problemi di famiglia senza ricorrere alla violenza. Imparare a risolvere le dispute sul terreno di gioco in maniera ragionevole ed equa e sapere, allo stesso modo, associarsi con i propri vicini per assicurare la proprietà e la sicurezza del proprio ambiente.

2) Per quanto concerne i bambini ed i giovani?
I bambini e i giovani sono certamente non abbastanza maturi per poter votare alle elezioni o per prender parte ad una giuria, ma godono degli stessi diritti e doveri degli adulti e hanno le loro idee. L’educazione alla cittadinanza democratica permette di insegnare loro le competenze delle quali hanno bisogno a scuola, all’interno della loro famiglia e nel loro avvenire

3) Che cos’è Lo Statuto delle Studentesse e degli Studenti?
Lo Statuto delle Studentesse e degli Studenti rappresenta il testo principale che sostanzia la cittadinanza studentesca e ne legittima il sistema di rappresentanza e partecipazione. Certezza delle regole, riconoscimento dei diritti, rispetto dei doveri e assunzione di responsabilità sono elementi essenziali per un sistema d’istruzione che ha fra i suoi compiti fondamentali l’educazione alla democrazia e alla cittadinanza. Lo Statuto delle Studentesse e degli Studenti è entrato in vigore da giugno 1998. La sua elaborazione è stata il risultato di un lungo confronto che ha coinvolto il mondo scolastico e in primo luogo gli studenti, attraverso le loro associazioni, le loro rappresentanze istituzionali e numerosissimi contributi inviati dalle assemblee d’istituto. Il testo definitivo è quindi il risultato di un lungo lavoro in cui l’apporto degli studenti è stato fondamentale. Occorre lavorare per rendere lo Statuto sempre più conosciuto e applicato e per far sì che i principi contenuti in esso entrino definitivamente a far parte della cultura e della vita quotidiana di ogni scuola. Lo Statuto detta le norme generali che i singoli istituti dovranno poi integrare e sviluppare attraverso un apposito Regolamento e contribuisce a definire le relazioni fra gli studenti, e fra studenti e altre componenti della scuola.

4) Che cos’è la consulta provinciale studentesca?
La Consulta è un organismo istituzionale di rappresentanza studentesca su base provinciale. Ne fanno parte due studenti per ogni istituto secondario superiore e vengono eletti direttamente da tutti i compagni di scuola. Le Consulte provinciali garantiscono la presenza attiva, propositiva, incisiva di tutti gli studenti nel processo di cambiamento in atto nella scuola dell’autonomia. In questo spazio troverai informazione sull’organizzazione, sulle funzioni

5) Nel caso di compimento della maggiore età, l’alunno straniero irregolare ha ancora il diritto di frequentare la scuola?
L’art. 45 del DPR 394/99 afferma: “(…) i minori presenti sul territorio nazionale hanno diritto all’istruzione indipendentemente dalla regolarità della posizione in ordine al loro soggiorno, nelle forme e nei modi previsti per i cittadini italiani. Essi sono soggetti all’obbligo scolastico secondo le disposizioni vigenti in materia. … l’iscrizione di minori stranieri nelle scuole italiane di ogni ordine e grado, avviene nei modi e alle condizioni previste per i minori italiani e può essere richiesta in qualunque periodo dell’anno scolastico. I minori stranieri privi di documentazione anagrafica ovvero in possesso di documentazione irregolare o incompleta, sono iscritti con riserva (…)” La norma ci dice, quindi, che i minori stranieri presenti sul territorio nazionale… hanno diritto all’istruzione, indipendentemente dal fatto che siano regolari o irregolari e che sono soggetti all’obbligo scolastico. Il diritto di ricevere l’istruzione (indipendentemente dalla regolarità o meno del soggiorno) non è riferito soltanto alla durata della scuola dell’obbligo, ma all’istruzione in generale e, quindi, una volta che è superato il ciclo di studi obbligatorio, permane il diritto di proseguire gli studi.

6) È possibile fornire gratuitamente ad un bimbo straniero, al posto del sussidiario adottato per gli altri alunni, alcuni libri che lo sostengano nell’acquisizione dell’italiano L2?
Il libro di testo è lo strumento didattico mediante il quale gli studenti realizzano il loro percorso di conoscenza e di apprendimento; per questo l’art. 4 del Regolamento sull’Autonomia stabilisce che la scelta, l’adozione e l’utilizzazione delle metodologie e degli strumenti didattici, ivi compresi i libri di testo, debbono essere coerenti con il Piano dell’offerta formativa e attuate con criteri di trasparenza e tempestività. Esiste pertanto – a carico delle singole Istituzioni Scolastiche – l’obbligo di consentire la massima conoscenza delle adozioni dei libri di testo ( vedi procedura relativa all’invio telematico dei dati). La normativa sulle adozioni e relative gratuità inoltre non prevede la possibilità di ricevere libri di testo non presenti nell’elenco licenziato annualmente dalle scuole. L’unica possibilità allo “stato dell’arte” pare essere il ricorso ai fondi regionali del Diritto allo Studio gestiti da Comuni e Quartieri.

7) Quali sono i corsi di laurea a numero chiuso?
La Legge 2 agosto 1999, n.264 stabilisce che sono programmati a livello nazionale gli accessi: a) ai corsi di laurea in medicina e chirurgia, in medicina veterinaria, in odontoiatria e protesi dentaria, in architettura, nonché ai corsi di diploma universitario concernenti la formazione del personale sanitario infermieristico, tecnico e della riabilitazione; b) ai corsi di laurea in scienza della formazione primaria e alle scuole di specializzazione per l’insegnamento secondario; c) ai corsi di formazione specialistica dei medici; d) alle scuole di specializzazione per le professioni legali.

8) Ho fatto ricorso al prefetto,con il modello che mi avete fornito chiedendo l’audizione personale in data 04.11.2006, ed il ricorso è stato ricevuto dal corpo di polizia muncipale di Roma in data 08/11/2006,come da cartolina di ritorno. Il 15.06.2007, dopo 220 giorni è arrivata la raccomandata che fissava l’audizione personale per il 15.02.2008. A mio parere la notifica è stata abbondantemente fatta fuori termine,ma la domanda che mi pongo è questa: mi conviene fare un nuovo ricorso al prefetto,eccependo che la notifica per l’audizione personale è stata fatta abbondantemente fuori temine, oppure mi conviene non fare nulla, aspettare che il mio ricorso venga respinto dal prefetto per poi rivolgermi al giudice di pace?
I nuovi articoli 203, 204 e 205 del codice della strada prevedono che il Prefetto deve decidere entro 120 giorni dalla ricezione della memoria da parte dell’accertatore, adottando l’ordinanza ingiunzione, che deve essere notificata entro 150 giorni dall’adozione e quindi il provvedimento emesso dopo la scadenza di tale termine è affetto da vizio di violazione di legge ed è annullabile da parte del giudice. Dunque se l’ automobilista fa ricorso al Prefetto, quest’ultimo ha 120 giorni per decidere e nel ricorso devono essere indicati i motivi di fatto e di diritto su cui si fonda l’opposizione. Se il termine è decorso, la stessa prefettura dovrebbe archiviare la pratica; se tuttavia la prefettura emanasse tardivamente l’ordinanza, con cui ingiunge il pagamento della contravvenzione, il cittadino, per far valere la nullità della procedura, dovrà impugnare l’ordinanza prefettizia davanti al Giudice di pace, che dichiarerà nulla la suddetta ordinanza e di conseguenza il cittadino non dovrà pagare alcunché all’amministrazione. In caso di richiesta di audizione personale il termine dei 120 giorni si interrompe con la notifica dell’ invito al ricorrente per la presentazione all’ audizione, poi resta sospeso fino alla data fissata per l’audizione. Passando al caso de quo, è evidente che il termine non si è interrotto ergo, a mio avviso, bisogna seguire la procedura di cui sopra riguardante l’ emissione tardiva dell’ ordinanza, ossia ricorso giudice di pace per far dichiarare la nullità dell’ atto.