Progetto finanziato da: Regione Lazio POR FSE 2014-2020. “Presa in carico, orientamento e accompagnamento per l’inclusione sociale attiva” Asse II – Inclusione sociale e lotta alla povertà – Priorità di investimento 9.i – Obiettivo specifico 9.1. Coordinamento: Primoconsumo.

 

 

L’Organizzazione Mondiale della Sanità riconosce il disturbo da gioco d’azzardo (DGA) come una forma morbosa chiaramente identificata, che, in assenza di misure idonee, può rappresentare un’importante problematica sociale. In Italia, il DGA può essere considerato una vera e propria piaga sociale con costi insostenibili per milioni di cittadini e per la comunità. Costi determinati anche dagli alti tassi di comorbilità con una o più problematiche sociali e/o sanitarie quali ad esempio: depressione, ansia, assunzione di alcool e sostanze psicoattive, violenza domestica, difficoltà finanziarie, perdita del lavoro e dell’abitazione, isolamento sociale, allontanamento dalla famiglia, microcriminalità.

Il Lazio è la seconda regione italiana per spesa nel gioco e DGA e “ospita” 50.000 terminali fra slot e videolottery. I nuovi giochi d’azzardo (videopoker, slot-machine, bingo, giochi online) definiscono un nuovo modo di giocare: solitario, decontestualizzato, globalizzato, con regole semplici e universalmente valide e pertanto ad alta soglia di accesso. Inoltre, si rivolgono a un pubblico generalmente lontano dai luoghi culto dell’azzardo: adolescenti, casalinghe, pensionati, bambini e interi nuclei familiari, che popolano sale gioco o le affollate Sale da Bingo. Secondo la recente ricerca epidemiologica dell’ISS i giocatori d’azzardo in Italia rappresentano il 36,4% della popolazione adulta (over 18) e la prevalenza dei giocatori problematici è del 3% (circa 1,5 mln residenti) (dati del Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Istituto Superiore di Sanità, 2018).

Il Progetto, focalizzando l’attività su giovani affetti da disturbo da gioco d’azzardo, vuole proporre e sviluppare, di concerto con i Servizi, un set di azioni in grado di rispecchiare e affrontare la complessità di questa tipologia di disagio secondo un approccio che prenda in carico sia la persona nel suo intero e nella sua unicità, sia i suoi ambienti di riferimento (sociali, affettivi, lavorativi/professionali). Tra le azioni integrate in programma sono stati inseriti gli Interventi Assistiti con gli Animali, un approccio complementare che attraverso la mediazione animale è in grado di stimolare competenze sociali ed emozionali, coadiuvando gli operatori nella presa in carico.